Quest’anno l’influenza A è stata annoverata tra la influenze di stagione, anche se è balzato alle cronache il caso della giovane istruttrice degli animali nei film di Harry Potter, morta giovanissima a 26 anni nel fine settimana di Natale. Nell’ultimo messaggio lasciato su Facebook il 17 dicembre, la giovane dichiarava di avvertire i primi sintomi influenzali, non appena tornata a casa dagli studios cinematografici.
I suoi ammiratori hanno lasciato un tributo sul noto social network.
Sono già 39 le persone morte in Gran Bretagna a causa di malattie legate all’influenza alla fine del 2010. Il bilancio, quindi, sembra destinato a salire. Una caratteristica che l’anno scorso aveva preoccupato gli esperti è che il ceppo dell’influenza A si è ripresentato sotto forma di pandemia l’anno scorso dopo molto tempo, quindi il sistema immunitario dei giovani non è sufficientemente preparato ad affrontarla, in quanto essi hanno meno probabilità di essere già venuti a contatto con un virus analogo e il sistema immunitario ha avuto modo di acquisire un ‘minor numero’ di anticorpi.
Il sottotipo virale H1N1 non è una nuova conoscenza: dopo essere stato la causa della terribile epidemia di Spagnola nel 1918, ricomparve nel 1977. Gli organismi che vi entrarono in contatto ebbero modo di creare un “identikit” del virus nel proprio sistema immunitario che, se nuovamente attaccato, “riconosce l’aggressore” e attiva gli anticorpi.
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