mercoledì 8 dicembre 2010

RODOLOFO RUDY VALENTINO IL MIO MITO E PROMOTORE SOCIALE

RODOLFO VALENTINO ERA OMOSESSUALE DIAMO AI GAY QUELLO CHE E' DEI GAY'

TORINO Un altro colpo di piccone al mito di Rodolfo Valentino, come il focoso amatore eterosessuale, è stato dato da Angelo Pezzana, fondatore del Fuori, il movimento unitario degli omosex e delle lesbiche. Lo spunto è la morte e la presunta love story dell' attrice Pola Negri, diva del cinema degli anni ruggenti quando Rudy il bello, il macho italiano (ma soltanto per l' industria cinematografica) faceva strage di cuori femminili e anche di quello dell' attrice di origine polacca. Un macho solo cinematografico Ma non è vero tuona Pezzana nel retro della sua libreria in piazza Carignano Rodolfo Valentino era un omosessuale. Come hanno potuto scrivere i giornali che Rudy avrebbe amato Pola Negri e avrebbe dovuto sposarla?. Per dar forza alla tesi del vero Rodolfo Valentino, di quello che è stato, Pezzana ha messo giù anche un comunicato firmato Fuori. Per non far rimuovere nella tomba il nostro amato Rudy ha scritto diamo ai gay quello che è dei gay. Se il Fuori fosse nato negli anni Venti, Rodolfo Valentino ne sarebbe stato un valido rappresentante. Perché questa uscita? Pezzana sorride fra cataste di libri e un leggero profumo di zagara: Ma diamine esclama le notizie che hanno coinvolto Valentino negli articoli dedicati alla morte della Negri, ci sono sembrati insopportabili. L' intervento del nostro gruppo vuole essere più che altro un atto di autoironia, di provocazione, che sempre distingue le minoranze. Ma lui, Rudy aggiunge sono sicuro che sarebbe d' accordo con noi. E' stato la prima grande vittima dello star-sistem: ossia, il cinematografo ha fatto di lui quello che in realtà non era. Valentino, come ha poi rivelato un altro omosessuale del cinema, il suo antagonista, il cattivo Ramon Novarro, era un tipo vecchio stile, misogino, che doveva ripetere mille volte la scena del bacio con una donna, perché veniva male. Non ostentava la sua omosessualità, mentre subiva la targa di eterosessualità impostagli da Hollywood. Povero Rudy! Eh sì prosegue Pezzana e pensare che era piccolo, bruttino. Dalla sua, forse, stava questa vernice di amante latino. Ma a lui, le donne non piacevano proprio. E perché negarlo dopo tutti questi anni? C' è da dire anche che nella vita di ogni omosessuale esistono sempre molte donne anche se, come ha spiegato David Leavitt, nel suo piccolo capolavoro Ballo di famiglia, questa amicizia priva di tensione sessuale, può durare una vita, molto più di quelle eterosessuali. E' il caso di Pola Negri e Valentino? Forse. E per questo si è creato il mito alla rovescia dell' attore rubacuori. Ma sì racconta ancora Angelo Pezzana anche la storia di Rock Hudson è emblematica: pure lui passava per un maschio-maschio, invece, il suo grande coraggio nell' autodenunciarsi quando già si arrendeva a poco a poco all' Aids, ce lo ha fatto conoscere per quello che era. E quelle donne in nero che si svenavano sulla tomba di Rudy? E gli abitanti di Castellaneta, in provincia di Taranto, dove Rodolfo Guglielmi (il suo vero nome) era nato nel 1895? Un mito, un falso mito. Aspettiamo le proteste indignate del sindaco del suo paese, dove è stato eretto anche un monumento che simboleggia la virilità. Un monumento alla virilità In realtà è stato fatto un monumento agli omosessuali. E' forse uno dei pochi.... Ma Il figlio dello sceicco sarebbe contento di questa polemica? Sì, ne sono sicuro. Ripeto, sarebbe stato uno dei nostri rappresentanti se vivesse oggi o se il Fuori avesse alle sue spalle sessant' anni di storia. Nel mondo dello spettacolo il cinquanta per cento dei divi sono omosessuali o lesbiche, ma non lo dicono, anzi, si preoccupano di sposarsi e di fare figli. Valentino, dunque, è diventato un anti-mito? No. Resta sempre Rudy. In Italia l' unico mito omosex è Leopardi: basta leggere il più grande epistolario d' amore che sia mai stato scritto, quello all' amico Ranieri. E' magistrale. E Silvia poteva benissimo essere un bel Silvio marchigiano. Ma l' Italia è sempre stato il paese del si fa ma non si dice. - di ROBERTO PATRUNO

1 commento:

  1. Penso che il grande Rudy sia stato un grande promotore sociale e di costume,oltre che di moda.
    In un era dove essere virile snob, e così
    seri, dove ditinzione erano il protagonismo.
    Rudy fù il primo ad usare i trucchi collane e bracialetti,il primo ad insossare un orologio al polso,in un epoca che solo le donne potevano avere gi gilli nei polsi,tanto che il grande Cartier da Parigi prese Valentino come soggetto per inventare il PRIMO OROLOGIO DA POLSO DA UOMO tutto questo erano glia anni venti,un epoca tanto lontana....
    Oggi che tutto è scontato non pensiamo che certe persone hanno fatto storia sfidando tabu' e concetti opzoleti.....oggi abbiamo tutto e ricerchiamo pero' il passato...grazie mitico RODOLFO VALENTINO

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