Ultimo giro del pianeta Terra prima del lancio della Soyuz TM-20 che porta Expedition 27 e l'italiano Paolo Nespoli alla Stazione spaziale internazionale (Ssi). Questa sera alle 20,09 il cosmodromo russo in territorio kazako di Baikonur si troverà infatti sullo stesso piano orbitale della Ssi e sarà dunque nella posizione ideale per il lancio del razzo russo con il suo equipaggio.
Ritorno allo spazio - Si tratta di un ritorno nello spazio per l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Paolo Nespoli, che nel 2007 ha partecipato alla missione Esperia, durata 15 giorni ma che fu piena di imprevisti e colpi di scena e durante la quale si meritò dagli americani il nomignolo di Maverick per la sua capacità di affrontare qualsiasi imprevisto. ''Sono un ingegnere, ma non ho mai smesso di sognare'', ha sempre detto Nespoli, convinto che i 152 giorni della missione ''passeranno in un battibaleno''. I compiti che lo aspettano nella missione MagIsstra (dal termine latino che significa ''maestra'' fuso con l'acronimo della Stazione Spaziale Internazionale) sono moltissimi e i più diversi: sarà il regista dell'aggancio alla Stazione Spaziale della seconda navetta europea senza pilota, ''Johannes Kepler'', sarà il medico ufficiale della missione e anche il fotografo di bordo, equipaggiato con macchina fotografica e telecamera in 3 D per inviare a Terra, giorno per giorno, immagini senza precedenti della vita tra le stelle.
Pronto a tutto - Questa volta, se sarà necessario, Nespoli potrà persino affrontare una passeggiata spaziale e pilotare la navetta russa Soyuz nel viaggio di rientro, attualmente previsto per il 16 maggio 2011. Ma, come Nespoli ha sempre detto, ''da buon ingegnere, sono abituato a spezzettare i grandi problemi in problemi più piccoli''. L'ultimo esame prima di partire si è svolto due giorni fa allo storico Hotel dei Cosmonauti, dove con il russo Dmitri Kondratiev, comandante della Soyuz, e l'americana Catherine Coleman, ingegnere di bordo come Nespoli, l'equipaggio ha superato l'ultima valutazione formale.
Rituali della steppa – Oggi, prima del lancio serale, il via al rito della vestizione, poi la benedizione del pope prima di uscire al gelo della steppa tra due ali di persone verso il pullman che li porterà all'edificio 254, il più vicino alla rampa di lancio. E' un copione che si ripete da decenni e del quale fa parte ''Il sole bianco del deserto'', il film che generazioni di cosmonauti (Nespoli compreso) guardano sempre alla vigilia del lancio. Nato nell'anno dello Sputnik che ha dato inizio all'era spaziale, Nespoli è pronto a festeggiare in orbita, il prossimo 12 aprile, i 50 anni del volo di Gagarin, il primo uomo nello spazio. Sarà emozionante, probabilmente molto più che festeggiare in orbita i suoi 54 anni, il 6 aprile 2011. ''Ho voluto fare l'astronauta - ha sempre detto - perché era il mio sogno di bambino, da quando ho visto i primi uomini camminare sulla Luna'' e l'augurio e' che ''a qualche giovane, guardando la mia missione, venga voglia di andare su Marte''.
Ritorno allo spazio - Si tratta di un ritorno nello spazio per l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Paolo Nespoli, che nel 2007 ha partecipato alla missione Esperia, durata 15 giorni ma che fu piena di imprevisti e colpi di scena e durante la quale si meritò dagli americani il nomignolo di Maverick per la sua capacità di affrontare qualsiasi imprevisto. ''Sono un ingegnere, ma non ho mai smesso di sognare'', ha sempre detto Nespoli, convinto che i 152 giorni della missione ''passeranno in un battibaleno''. I compiti che lo aspettano nella missione MagIsstra (dal termine latino che significa ''maestra'' fuso con l'acronimo della Stazione Spaziale Internazionale) sono moltissimi e i più diversi: sarà il regista dell'aggancio alla Stazione Spaziale della seconda navetta europea senza pilota, ''Johannes Kepler'', sarà il medico ufficiale della missione e anche il fotografo di bordo, equipaggiato con macchina fotografica e telecamera in 3 D per inviare a Terra, giorno per giorno, immagini senza precedenti della vita tra le stelle.
Pronto a tutto - Questa volta, se sarà necessario, Nespoli potrà persino affrontare una passeggiata spaziale e pilotare la navetta russa Soyuz nel viaggio di rientro, attualmente previsto per il 16 maggio 2011. Ma, come Nespoli ha sempre detto, ''da buon ingegnere, sono abituato a spezzettare i grandi problemi in problemi più piccoli''. L'ultimo esame prima di partire si è svolto due giorni fa allo storico Hotel dei Cosmonauti, dove con il russo Dmitri Kondratiev, comandante della Soyuz, e l'americana Catherine Coleman, ingegnere di bordo come Nespoli, l'equipaggio ha superato l'ultima valutazione formale.
Rituali della steppa – Oggi, prima del lancio serale, il via al rito della vestizione, poi la benedizione del pope prima di uscire al gelo della steppa tra due ali di persone verso il pullman che li porterà all'edificio 254, il più vicino alla rampa di lancio. E' un copione che si ripete da decenni e del quale fa parte ''Il sole bianco del deserto'', il film che generazioni di cosmonauti (Nespoli compreso) guardano sempre alla vigilia del lancio. Nato nell'anno dello Sputnik che ha dato inizio all'era spaziale, Nespoli è pronto a festeggiare in orbita, il prossimo 12 aprile, i 50 anni del volo di Gagarin, il primo uomo nello spazio. Sarà emozionante, probabilmente molto più che festeggiare in orbita i suoi 54 anni, il 6 aprile 2011. ''Ho voluto fare l'astronauta - ha sempre detto - perché era il mio sogno di bambino, da quando ho visto i primi uomini camminare sulla Luna'' e l'augurio e' che ''a qualche giovane, guardando la mia missione, venga voglia di andare su Marte''.
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